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Immagine del redattoreSweet Dog

Gli effetti di un anno di pandemia sul cane e sull'educazione cinofila

Quanti educatori cinofili, con questa situazione di apri e chiudi continuo, si trovano o si sono trovati con clienti disperati al telefono? o quanti hanno avuto la spiacevole sorpresa di veder tornare cani al campo con problemi che prima non avevano o che avevano risolto? Uno studio del 2020 ha evidenziato che le famiglie italiane in cui vi è la presenza di un cane sono circa 5,9 milioni, pari al 27,1% delle famiglie. Questa crescita esponenziale ha fatto sì che la figura dell'educatore cinofilo crescesse sempre di più di importanza, rivelandosi un non indifferente supporto in situazioni normali...figuriamoci in questo anno di pandemia!


È ormai passato un anno da quando è cominciato il primo lockdown e da allora non ci siamo ancora ripresi. Ci siamo adattati e, come noi, anche le abitudini dei nostri cani sono dovute cambiare. Rispetto ad un anno fa, però, i problemi che ci riportano i proprietari di cani sono aumentati. Andiamo a vedere per quale motivo.

MARZO 2020

Quando per la prima volta abbiamo affrontato il lockdown, che è stato anche più lungo e rigido dell'attuale, il pensiero di tutti gli educatori cinofili è andato all'ansia da separazione.

L'ansia da separazione è un problema comportamentale che nasce nel cane incapace di star sereno in assenza del proprietario e che, senza le dovute precauzione, può sfociare in una seria patologia.

Ricordo, infatti, perfettamente questo meme dalla pagina Vita da educatore cinofilo.

In realtà - almeno per quanto riguarda la nostra esperienza - alla Sweet Dog abbiamo registrato molti più casi di problematica da guinzaglio che ansia da separazione! Un po' strano, visto che le uniche uscite che si potevano fare era proprio con il cane al guinzaglio, ma tant'è stato. Cani che non sapevano più andare al guinzaglio (forse dovuto al passaggio da città deserta a ripresa in pieno ritmo) e pochissimi casi realmente gravi come pronosticato. Menomale!


MARZO 2021


Dopo un anno pensavamo di esserci abituati, di sapere ormai cosa aspettarci e come affrontare la situazione chiusura dopo chiusura, ma non è così! I classici percorsi educativi in cui si riusciva a seguire la crescita di un cucciolo, si stanno trasformando in vere e proprie montagne russe a causa dei continui blocchi lavorativi, ad esempio: • Se un comune è in zona rossa per un mese, viene impedito al proprietario e al suo cane di spostarsi per raggiungere il centro che si trova nel comune vicino. Ne consegue che non riescono a risolvere il problema per cui aveva cominciato il percorso dall'educatore; • Si sblocca quel comune e diventa zona rossa il comune del centro cinofilo, che essendo (quasi tutti) registrati come Associazioni Sportive Dilettantistiche, quando scatta il rosso anche loro devono chiudere. Ne consegue che l'educatore cinofilo rivede quel cane dopo ben due mesi, se tutto va bene, e se due mesi fa doveva risolvere UN problema, ora ne dovrà risolvere almeno TRE diversi. Questo sempre se tutto va bene, perché se va male e il proprietario è preso dallo sconforto più totale, può anche decidere che quel cane non può più tenerlo, perché nessuno può aiutarlo a gestire, e i consulti online - per alcuni casi gravi - non sono sufficienti!


Cosa è cambiato per le puppy class? per la nostra esperienza, sempre nella Sweet Dog, sono cambiate tante cose! Da dopo il primo lockdown si è cominciato a notare una discrepanza tra i caratteri dei cuccioli che vengono a lezione passando, senza vie di mezzo, da:


  • Cuccioli troppo "iperattivi" e con molta difficoltà nel modulare la propria irruenza ed energia nel gioco;

  • Cuccioli molto timidi e paurosi, diffidenti verso i più disparati stimoli e che per superare questa diffidenza hanno bisogno dei loro tempi.

Ne consegue che creare dei gruppi omogenei come in precedenza diventa abbastanza sfidante, ma lavorando sodo, siamo riusciti a far capo anche a questa problematica. Questo fino a quando ogni comune non ha cominciato ad essere un colore diverso e, di nuovo, ricomincia la sfida. Privare il cucciolo della giusta socializzazione e garantirgli le giuste esperienze in quel determinato periodo di tempo (come spiegato in questo articolo) è fondamentale per vivere serenamente il cane e far sì che da adulto non abbia "strascichi" di paure che si ripercuotono a livello comportamentale.

CANI E BAMBINI


Sicuramente in molti hanno pensato di adottare un cucciolo per avere compagnia in questo periodo di restrizioni sociali, in cui soprattutto i più giovani ne hanno risentito.

L'idea di base è ottima, ma non a tutti è andata bene! come detto prima, passiamo da cuccioli molto spaventati a cuccioli senza stop nel gioco, con incapacità a regolare il morso, anche se per gioco.


Questa incapacità nel cane a non saper regolare il morso durante il gioco è dovuto sicuramente dall'aver separato troppo presto il cucciolo dalla cucciolata e dalla sua mamma. È uno dei casi più comuni in un educazione cinofila e riusciamo facilmente a risolvere il problema con vari esercizi, consigli ma, soprattutto, con...LE PUPPY CLASS! È, quindi, fondamentale l'interazione con altri cani, ma anche l'interazione dell'educatore cinofilo con il genitore che va nel panico quando vede che suo figlio non può interagire con il cucciolo che gli ha preso. Non c'è webinar o consulenza su Skype che tenga. Così, da che abbiamo un semplice problema risolvibile in poche settimane, i proprietari si ritrovano a trascinare questo problema per mesi, che alla lunga può anche peggiorare. E se questi problemi si accumulano, peggiorano - come una pentola a pressione - finiranno per esplodere. Veramente dobbiamo sempre aspettare la disgrazia? Veramente vogliamo continuare a riempire i canili già strapieni?

IN CONCLUSIONE


Quanti educatori cinofili, con questa situazione di apri e chiudi continuo, si trovano o si sono trovati con clienti disperati al telefono? o quanti hanno avuto la spiacevole sorpresa di veder tornare cani al campo con problemi che prima non avevano o che avevano risolto? Credo che anche i proprietari si siano resi conto dell'importanza del nostro lavoro e di quanto sia fondamentale uno specialista che ti affianca nei momenti difficili. E se non è un momento difficile questo, allora qual è? Ritengo che sarebbe da rivalutare la situazione dell'educatore cinofilo professionista e permettergli di lavorare - garantendo le dovute misure anti-covid19 - in modo continuativo sul proprio territorio al fine di evitare ulteriori episodi di randagismo o casi di cronaca nera sul giornale (esempio: "cane sbrana bambino").

 

Questo articolo è stato scritto da Sharon

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